(…)
racconto di un bambino
quando non riusci a fermare
la bicicletta rossa
nella sera trasparente
sotto la luce imburrata di quel luogo
aperto all’allegria
vedendola smise di parlare.
la corriera del lampo
lanciò caramelle di corallo
la lungapausa del deserto
s’incagliò sulle dune di sabbia
ombre di tuareg
sollevate nella notte ferita
dondolavano dietro le gobba
dei cammelli.
all’angolo del marciappiede
nell’ora in cui il pipistrello
aumentava il numero di giri
intorno al lampione
le girandole impazzite dell’ambulante
inumidivano le sue ciglia.
il bambino aspettava li
ogni giorno
per incontrarla
la carezza lo sfiorò davanti
al caffè di un’estate banale
avevo gli stessi anni di oggi
(…)
bello elegante fragile capriccioso
disagio di sentirsi altro
incessante respiro di gechi in amore
fiume di sogni di passati inverni.
disegno di mani leggere
che il sole incecendia nel furore estivo
mentre fumi tabacco di strada
una legenda valacca freme
nella piazzetta del Gallo e si scioglie
tra i capelli di donne.
materia viva che ignora la parola
muri cadenti finestre senza vetri
portoni scardinati rivelano ombre
nessuno ascolta tutti ti atraversano
nella tua solitudine c’è il sapore del mare
e tu sei... e non sei...